Cassazione penale Sez. I sentenza n. 15885 del 9 aprile 2014

ECLI:IT:CASS:2014:15885PEN

Massima

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Il reato di falso per induzione, previsto dall'art. 480 c.p., si consuma nel momento in cui il pubblico ufficiale viene indotto a formare l'atto falso, a prescindere dalla data di protocollazione della richiesta che ha dato origine al falso. Il termine di prescrizione del reato decorre dalla data di consumazione del fatto, tenendo conto di eventuali cause di sospensione del termine prescrizionale. Il ricorso straordinario per errore di fatto ai sensi dell'art. 625-bis c.p.p. è ammissibile solo in caso di inesatta percezione di dati processuali direttamente ricavabili dagli atti, che abbiano influenzato la decisione, essendo esclusi gli errori valutativi o di giudizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. NOVIK Adet Toni - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M. - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1727/2013 CORTE DI CASSAZIONE di ROMA, del 27/03/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIERA MARIA SEVERINA CAPRIOGLIO;

sentite le conclusioni del PG Dott. Aniello Roberto, di inammissibilita'.

RITENUTO IN FATTO

- 1. Con sentenza del 27.3.2013 la Corte di Cassazione, sez. quinta, sul ricorso interposto da (OMISSIS), avverso la sentenza della corte d'appello di Ancona 13.3.2012, che …

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