Cassazione penale Sez. I sentenza n. 24658 del 3 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:24658PEN

Massima

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Il giudizio sulla attualità della pericolosità sociale, ai fini dell'applicazione delle misure di prevenzione personali nei confronti degli "appartenenti ad associazioni di tipo mafioso", non può fondarsi esclusivamente sulla presunzione di persistenza del vincolo associativo, ma richiede una puntuale motivazione che tenga conto della complessiva personalità del proposto, risultante da ogni manifestazione sociale della sua vita, sulla scorta di elementi obiettivamente identificabili e non rimessi all'arbitrario apprezzamento del giudicante. Il decorso di un rilevante arco temporale, in difetto di ogni elemento di segno contrario o il mutamento delle condizioni di vita del singolo, possono risultare indicatori che rendono incompatibile una conclusione di persistenza del vincolo associativo e, dunque, di attualità del profilo di pericolosità personale. Pertanto, il giudizio sulla attualità della pericolosità sociale deve essere complessivo e non può fondarsi su mere presunzioni, dovendo il giudice valutare tutti gli elementi concreti, anche quelli emersi durante la fase trattamentale in esecuzione della pena, che possano incidere sull'accertamento dell'attualità della pericolosità del soggetto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Mariastefani - Presidente

Dott. MANCUSO Luigi Fabriz - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 20/04/2018 della CORTE APPELLO di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere ANTONIO CAIRO;
Letta la requisitoria della Dott.ssa CASELLA Giuseppina, sostituto procuratore generale della Repubblica presso questa Corte con cui ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso e conseguenti statuizioni.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d'appello di Palermo con il decreto in data 20/4/2008 confermava il provve…

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