Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25370 del 17 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:25370PEN

Massima

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Il reato di frode informatica di cui all'art. 640-ter c.p. si configura quando l'attività fraudolenta dell'agente investe non la persona (soggetto passivo), di cui difetta l'induzione in errore, bensì il sistema informatico di pertinenza della medesima, attraverso la manipolazione di tale sistema. Integra tale reato anche l'introduzione, in apparecchi elettronici per il gioco di intrattenimento senza vincite, di una seconda scheda attivabile a distanza che li abilita all'esercizio del gioco d'azzardo, trattandosi dell'attivazione di un diverso programma con alterazione del funzionamento di un sistema informatico. La mancata trasmissione delle giocate al sistema informatico dei Monopoli, derivante dalla manipolazione delle schede di identificazione degli apparecchi non collegati al sistema, costituisce condotta fraudolenta idonea a integrare il reato di frode informatica, a prescindere dall'accertamento dell'esatto ammontare del danno patrimoniale, la cui quantificazione non è rilevante ai fini della sussistenza del reato. La determinazione della pena, rientrando nella valutazione complessiva del giudice, non richiede un'analitica motivazione sui singoli elementi indicati dall'art. 133 c.p., essendo sufficiente che il giudice affermi l'adeguatezza o la non eccessività della pena irrogata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. DAVIGO P. - rel. Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI Roberto - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 23/06/2014 della Corte d'appello di Ancona;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. DAVIGO Piercamillo;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. SPINACI Sante, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia rigettato.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 19.4.2013 il Tribunale di Macera…

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