Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26455 del 4 luglio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:26455PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, può essere desunto dalla gravità e modalità della condotta, dalla personalità dell'indagato, caratterizzata da pervicacia e pluralità di precedenti penali, nonché dall'impossibilità di adeguata tutela cautelare con misure meno afflittive, come gli arresti domiciliari, in assenza di un domicilio alternativo idoneo a contenere il rischio di nuovi reati. Il giudizio di inadeguatezza degli arresti domiciliari a fronteggiare il pericolo di recidiva, comporta l'impossibilità di impiego degli strumenti elettronici di controllo a distanza previsti dall'art. 275-bis c.p.p., senza che le condizioni di salute dell'indagato, in assenza di incompatibilità con la detenzione, possano incidere sulla scelta della misura cautelare più adeguata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta da:

Dott. MICCOLI ((omissis)) - Presidente

Dott. BELMONTE ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Relatore

Dott. MELE ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Ma.Po. nato a B il (Omissis)
avverso l'ordinanza del 19/02/2024 del TRIB. LIBERTA' di NAPOLI
udita la relazione svolta dal Consigliere ANGELO CAPUTO
Rilevato che le parti non hanno formulato richiesta di discussione orale ex art. 23, comma 8, del decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137, convertito, con modificazioni, nella legge 18 dicembre 2020, n. 176, prorogato, da ultimo, in forza dell'art. 17 del decreto-legge 22 giugno 2023, n. 75, convertito, con modificazioni, nella legge 10 agosto 2023, n. 112.
Letta la requisitoria scritta ex art. 23, comm…

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