Cassazione penale Sez. I sentenza n. 8080 del 23 febbraio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:8080PEN

Massima

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Il reato di minaccia grave ex art. 612, comma 2, cod. pen. si configura quando la condotta minatoria, anche se espressa in modo generico, è idonea a generare un grave turbamento psichico nella vittima, a prescindere dall'effettiva realizzazione dell'evento minacciato. La valutazione dell'idoneità della minaccia a realizzare tale finalità deve essere effettuata secondo un criterio di medialità che rispecchi le reazioni dell'uomo comune. Le dichiarazioni della persona offesa, anche se costituita parte civile, possono essere legittimamente poste a fondamento dell'affermazione di penale responsabilità dell'imputato, previa verifica della credibilità soggettiva del dichiarante e dell'attendibilità intrinseca del suo racconto, che deve essere più penetrante e rigoroso rispetto a quello cui vengono sottoposte le dichiarazioni di qualsiasi testimone. I riscontri esterni, che non sono predeterminati nella specie e nella qualità, possono essere di qualsiasi tipo e natura, purché siano idonei a convalidare "aliunde" l'attendibilità dell'accusa. Ai fini della configurabilità del tentativo di omicidio, rileva il dolo alternativo, quando l'agente si rappresenta e accetta indifferentemente il verificarsi di lesioni o della morte della vittima, in base a una valutazione ex ante della situazione concreta e delle condizioni umanamente prevedibili del caso. L'univocità degli atti e la loro idoneità a realizzare l'evento morte devono essere valutate secondo il criterio della prognosi postuma, senza che sia necessario l'accertamento della certezza del risultato lesivo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta da:

Dott. DI NICOLA Vito - Presidente

Dott. LIUNI Teresa - Relatore

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. LANNA ((omissis)) - Consigliere

Dott. TOSCANI Eva - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Gi.Le., nato a C il (Omissis)
avverso la sentenza del 20/10/2022 della CORTE di APPELLO di CATANIA visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dalla Consigliera TERESA LIUNI;
Letta la requisitoria del Procuratore generale, MARCO DALL'OLIO, il quale ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilità del ricorso.
Lette altresì le conclusioni, trasmesse digitalmente dalla difesa della costituita parte civile, avv. Va.Si., unitamente alla nota-spese.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 20/10/2022, la Corte di appello d…

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