Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25347 del 24 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:25347PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve dare adeguata e logica motivazione circa gli elementi indizianti a carico dell'indagato, in conformità ai canoni della logica e ai principi di diritto che governano l'apprezzamento delle risultanze probatorie nella peculiare prospettiva dei procedimenti incidentali de libertate. Pertanto, la Corte di Cassazione, nel giudizio di legittimità, è chiamata a verificare la congruenza della motivazione del giudice di merito in ordine alla valutazione degli elementi indizianti, senza poter riesaminare il merito della questione. Ciò vale anche quando il ricorrente contesti l'identificazione della persona coinvolta nell'illecita operazione, purché il giudice di merito abbia adeguatamente e logicamente motivato tale identificazione sulla base degli elementi probatori acquisiti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA ((omissis)) - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PR. Gi. , n. a (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1175/2010 del Tribunale per il Riesame di Catanzaro del 28.9.2010;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott.ssa Giovanna VERGA;

Udita la requisitoria del sostituto Procuratore Generale, Dott. STABILE Carmine il quale ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;

Sentiti i difensori Avv. Rocco FRANCO VINCENZO e Avv. ESBARDO Lucio che h…

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