Il procedimento di delimitazione dei confini del demanio marittimo, disciplinato dal Codice della Navigazione e dal relativo Regolamento, mira all'accertamento della situazione di fatto per stabilire gli esatti confini tra il demanio marittimo e le proprietà private. Quando il soggetto privato, già proprietario dei beni oggetto dell'accertamento, intende contestare l'accertata demanialità del bene, può invocare la tutela della propria posizione giuridica soggettiva di proprietà davanti al giudice ordinario, il quale è abilitato alla disapplicazione dell'atto amministrativo se assunto in violazione delle regole che disciplinano la procedura di accertamento. Ciò in quanto, anche laddove siano dedotte censure relative alla violazione delle prescrizioni procedimentali, il petitum sostanziale fatto valere in giudizio attiene alla tutela del diritto di proprietà sulle aree che, in conseguenza degli accertamenti effettuati, sono state comprese entro il confine demaniale. Pertanto, la controversia rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, il quale potrà valutare la correttezza degli accertamenti effettuati dalla commissione di delimitazione, anche con riferimento al rispetto delle garanzie di partecipazione e alle metodologie di indagine utilizzate, e, in caso di riscontrata erroneità o insufficienza degli stessi, potrà affermare la sussistenza del diritto di proprietà in capo al privato sulle aree contestate, disapplicando l'atto conclusivo del procedimento amministrativo.