Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34494 del 10 settembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:34494PEN

Massima

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Il falso accusatore, consapevole dell'innocenza della persona denunciata, che incolpa falsamente quest'ultima di aver compiuto un reato, integra il delitto di calunnia, non di mera simulazione di reato. Ciò in quanto la denuncia, nel suo complesso, reca un'inequivoca accusa di condotta illecita, con la conseguente attribuzione di responsabilità penale all'innocente, a prescindere dalla circostanza che l'imputato non abbia mai direttamente accusato la persona offesa di aver falsificato la propria firma. La calunnia sussiste anche quando l'imputato nega di aver rilasciato gli atti (come cambiali) che costituiscono il presupposto della falsa denuncia, in quanto tale negazione integra comunque un'imputazione di condotta penalmente rilevante a carico della persona offesa. La valutazione della credibilità delle dichiarazioni delle persone offese e di eventuali discordanze nelle loro testimonianze rientra nel prudente apprezzamento del giudice di merito, il quale non è tenuto a disporre la rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale in assenza di una comprovata impossibilità di decidere allo stato degli atti. Parimenti, il giudice non è vincolato ad accogliere richieste di ulteriori accertamenti peritali sulle firme in contestazione, qualora ritenga esaustivi gli elementi probatori già acquisiti. La declaratoria di estinzione del reato per prescrizione non incide sulla validità delle statuizioni civili, che restano confermate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 203/2003 CORTE APPELLO di ROMA, del 10/11/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 14/06/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ARTURO CORTESE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'annullamento senza rinvio perche' il reato e' estinto per prescrizione;

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