Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dal titolare dello stabilimento balneare "Lido Panfilo" avverso il provvedimento di decadenza della concessione demaniale marittima e di diniego del rinnovo, afferma il seguente principio di diritto: Il provvedimento di decadenza di una concessione demaniale marittima e di diniego del rinnovo, fondato sul mancato pagamento dei canoni concessori e sulla realizzazione di opere abusive, è illegittimo qualora: 1) Il concessionario dimostri che le presunte opere abusive sono state sanate mediante il rilascio di concessione edilizia in sanatoria e il pagamento della relativa oblazione, così da aver regolarizzato la propria posizione; 2) Il concessionario provi di aver comunque provveduto al pagamento dei canoni dovuti, anche se in misura inferiore rispetto a quella unilateralmente quantificata dall'Amministrazione, in quanto quest'ultima non ha tempestivamente esaminato e deciso sull'istanza presentata dal concessionario per la variazione della destinazione d'uso dei locali, che avrebbe comportato una riduzione dell'oggetto della concessione e, conseguentemente, dell'importo del canone; 3) L'Amministrazione, in sede di rinnovo della concessione scaduta, non abbia esaminato e deciso sull'istanza di variazione dell'oggetto della concessione, presentata dal concessionario, violando così l'obbligo di provvedere e l'interesse legittimo del concessionario ad una rinegoziazione delle condizioni della concessione. In tali ipotesi, il Tribunale dispone l'annullamento del provvedimento impugnato e l'obbligo per l'Amministrazione di riesaminare la domanda di rinnovo della concessione, tenendo conto della richiesta di variazione dell'oggetto della stessa.