Cassazione penale Sez. II sentenza n. 18005 del 12 maggio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:18005PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel dichiarare estinto per prescrizione il reato per il quale sia intervenuta condanna, anche generica, alle restituzioni o al risarcimento dei danni cagionati, è tenuto a decidere sull'impugnazione agli effetti dei capi della sentenza che concernano gli interessi civili, motivando adeguatamente sulla sussistenza e sull'entità del danno risarcibile. Ciò in applicazione dell'art. 578 c.p.p., che impone al giudice di pronunciarsi sulle statuizioni civili anche quando il reato risulti estinto per prescrizione. La valutazione del giudice di merito in ordine agli elementi probatori posti a fondamento della decisione sugli interessi civili è incensurabile in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogica o priva di adeguata motivazione. Il ricorso per Cassazione che si risolva in una mera "censura di fatto" e in una rilettura delle risultanze processuali difforme da quella operata dal giudice di merito deve essere dichiarato inammissibile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

((omissis)), quale difensore di Va. Ba. (n. il (OMESSO)) e Cr. Ac. (n. (OMESSO));

avverso la sentenza della Corte d'appello di Catania, 2 sezione penale, in data 23/09/2008;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dr. ((omissis)).

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.

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