Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21400 del 23 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:21400PEN

Massima

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Il possesso di un documento valido per l'espatrio contraffatto, con il concorso del possessore, integra il reato di cui all'art. 497-bis, comma 2, c.p., a prescindere dal fatto che il documento sia stato utilizzato o meno per l'espatrio. La scriminante dello stato di necessità di cui all'art. 54 c.p. non è applicabile quando il pericolo attuale di un danno grave alla persona non sia effettivamente imminente e inevitabile, e quando esistano alternative ragionevoli per evitare il pericolo, come il ricorso agli istituti di assistenza sociale o l'utilizzo di documenti di viaggio genuini. L'erronea supposizione della sussistenza dello stato di necessità, ai fini della scriminante putativa, deve essere sorretta da dati di fatto concreti, e non può basarsi su un mero criterio soggettivo riferito al solo stato d'animo dell'agente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - rel. Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI BRESCIA;
nei confronti di:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 10930/2014 GIUDICE UDIENZA PRELIMINARE di BERGAMO, del 06/03/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PEZZULLO ROSA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. BIRRITTERI Luigi, che ha concluso per l'annullamento con rinvio.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 6.3.2015 il Gi…

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