Il Comune, nell'esercizio della propria potestà regolamentare in materia di attività di somministrazione di alimenti e bevande, può prevedere limitazioni agli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali, purché tali limitazioni siano proporzionate e finalizzate alla tutela di interessi pubblici specificamente individuati dalla legge, quali la salute, la sicurezza, l'ordine pubblico, l'ambiente e i beni culturali. Tuttavia, la violazione dell'obbligo di comunicare al Comune gli orari di apertura e chiusura adottati dall'esercente deve essere sanzionata solo con la sanzione pecuniaria prevista dal regolamento comunale, e non anche con la sospensione dell'attività, salvo che tale inadempimento risulti dannoso per gli interessi pubblici tutelati o sia reiterato nonostante la previa contestazione. Infatti, la liberalizzazione degli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali introdotta dalla legge impone di limitare l'applicazione della sanzione più grave della sospensione dell'attività ai soli casi in cui vi sia un effettivo pregiudizio per gli interessi pubblici tutelati o una condotta fraudolenta dell'esercente.