Il legale rappresentante di una società, indagato per reati commessi nell'esercizio delle sue funzioni, ha legittimazione a proporre istanza di riesame avverso il sequestro preventivo di somme appartenenti alla società, in quanto il sequestro è stato disposto nei confronti della società stessa e del suo legale rappresentante. Il giudice non può dichiarare inammissibile l'istanza di riesame proposta dal legale rappresentante, in quanto egli agisce nell'interesse della società e in relazione a somme della società stessa che sono state sequestrate. Il giudice è tenuto a esaminare nel merito l'istanza di riesame, verificando la sussistenza dei presupposti per il sequestro preventivo, anche in relazione alla provenienza illecita delle somme sequestrate. Inoltre, il giudice deve valutare la posizione del legale rappresentante anche con riferimento a somme intestate a lui personalmente, accertando se tali somme siano riconducibili all'attività illecita contestata o se debbano essere restituite. Il principio di diritto è che il legale rappresentante di una società, indagato per reati commessi nell'esercizio delle sue funzioni, ha legittimazione a proporre istanza di riesame avverso il sequestro preventivo di somme appartenenti alla società, in quanto il sequestro è stato disposto nei confronti della società stessa e del suo legale rappresentante, e il giudice non può dichiarare inammissibile tale istanza, essendo tenuto a esaminarne il merito e a valutare la posizione del legale rappresentante anche con riferimento a somme intestate a lui personalmente.