Il diritto di occupazione temporanea di suolo pubblico da parte di esercizi commerciali deve essere bilanciato con il rispetto di interessi pubblici e privati meritevoli di tutela, quali la libera circolazione pedonale, la visibilità delle vetrine e l'estetica urbana. L'Amministrazione, nel valutare le istanze di concessione, deve effettuare una ponderata comparazione di tutti gli interessi coinvolti, senza privilegiare in modo sproporzionato ed irragionevole la posizione di singole categorie di soggetti. Le norme regolamentari che disciplinano tali concessioni non possono essere adottate al solo fine di eludere un precedente giudicato sfavorevole all'Amministrazione, ma devono perseguire obiettivamente interessi generali, nel rispetto dei principi di imparzialità e buon andamento. Il diniego di concessione deve essere adeguatamente motivato, senza omettere la valutazione delle deduzioni difensive dell'istante, e non può basarsi su meri pregiudizi estetici o su presunti pregiudizi a terzi che non trovino riscontro nella realtà fattuale. L'occupazione di suolo pubblico da parte di esercizi commerciali, se compatibile con la libera circolazione pedonale e non lesiva di interessi meritevoli di tutela, deve essere consentita, in ossequio al principio di favor libertatis che caratterizza l'attività economica privata.