Cassazione penale Sez. II sentenza n. 40558 del 1 ottobre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:40558PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La circostanza aggravante prevista dalla Legge n. 575 del 1965, art. 7, non può essere applicata in modo estensivo oltre i casi espressamente contemplati dalla norma, in particolare non può essere ritenuta configurabile nel caso di tentativo di reato, in assenza di una previsione espressa in tal senso da parte del legislatore. Inoltre, l'applicazione di tale aggravante deve essere valutata in modo coerente con la disciplina della recidiva, al fine di evitare un cumulo indebito di aumenti di pena. Il giudice è pertanto tenuto a motivare adeguatamente in ordine alla sussistenza dei presupposti per l'applicazione di tale circostanza aggravante, senza incorrere in contraddizioni o travisamenti della questione giuridica dedotta dall'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. TADDEI Margheri - rel. Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza n.535 della Corte d'appello di Lecce, 1 sezione penale;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. TADDEI Margherita B.;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. DELEHAYE Enrico, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito per l'imputato, gli avvocati (OMISSIS) e (OMISSIS) che hanno co…

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