Consiglio di Stato sentenza n. 7572 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:7572SENT

Massima

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Il provvedimento di revoca dell'aggiudicazione di un appalto pubblico disposto dalla stazione appaltante a seguito del rifiuto dell'aggiudicatario di stipulare il relativo contratto è legittimo solo se tale rifiuto è da considerarsi indebito, ovvero non giustificato da ragioni oggettive che rendano impossibile o eccessivamente onerosa l'esecuzione dell'appalto nei termini e alle condizioni previsti dalla lex specialis di gara. Pertanto, qualora l'aggiudicatario dimostri che il mancato rispetto dei termini per la stipula del contratto e l'impossibilità di realizzare gli interventi nei tempi previsti per l'ottenimento di specifici benefici fiscali siano dovuti a ritardi e carenze imputabili alla stazione appaltante nella trasmissione della documentazione progettuale e nella consegna delle aree, il suo rifiuto di stipulare il contratto non può essere considerato indebito e la conseguente revoca dell'aggiudicazione è illegittima. In tali casi, la stazione appaltante, anziché imputare la responsabilità della revoca all'aggiudicatario, avrebbe dovuto valutare la possibilità di consentire lo scioglimento del vincolo contrattuale per venuta meno della copertura finanziaria dell'appalto, circostanza che rappresenta una valida ragione per disporre la revoca dell'affidamento. La condotta della stazione appaltante che, pur a fronte delle difficoltà rappresentate dall'aggiudicatario, si rifiuti di ricercare una soluzione condivisa e si limiti a pretendere la stipula del contratto alle condizioni originarie, senza tenere conto del mutato quadro fattuale e normativo, si pone in contrasto con i principi di risultato e di fiducia, che, sebbene codificati solo nel nuovo Codice dei contratti pubblici, rappresentano principi generali immanenti nell'ordinamento.

Sentenza completa

Pubblicato il 13/09/2024

N. 07572/2024REG.PROV.COLL.

N. 01789/2024 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1789 del 2024, proposto da
Renco S.p.A. in proprio e in qualità di mandataria del RTI costituito con I.F.M. Italiana Facility Management s.p.a., E.P.M. s.r.l., Romana Ambiente s.r.l., in relazione alla procedura CIG 9182535399, rappresentata e difesa dagli avvocati Angelo Clarizia, Gennaro Terracciano, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio Angelo Clarizia in Roma, via Principessa Clotilde, 2;

contro

Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica del Comune di Roma (ATER Roma), in persona del legale rappresentante 
pro tempore,
 rapprese…

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