Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25490 del 5 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:25490PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura quando la condotta del soggetto agente, anche attraverso reiterate minacce o molestie, è idonea a cagionare nella persona offesa un grave e perdurante stato di ansia o di paura, ovvero a ingenerare un fondato timore per la propria incolumità o per quella di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva, a prescindere dalla natura del rapporto intercorrente tra l'autore e la vittima. La valutazione della sussistenza degli elementi costitutivi del reato deve essere effettuata in relazione all'intero contesto probatorio, senza che assuma rilievo decisivo la circostanza che la persona offesa, per ragioni di necessità o di opportunità, abbia mantenuto contatti con il soggetto agente dopo i fatti denunciati. Inoltre, ai fini del riconoscimento della continuazione tra il reato di atti persecutori e altri reati, incombe sull'imputato l'onere di indicare e allegare specifici elementi idonei a individuare un'unitaria proiezione delle condotte illecite nella sua prospettiva ideativa e volitiva, non essendo sufficiente il mero rilievo che uno degli elementi di fatto abbia contribuito a determinare lo stato di ansia della vittima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. DE MARZO Giusep - rel. Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 28/05/2020 della CORTE APPELLO di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere DE MARZO GIUSEPPE;
lette le conclusioni del Procuratore generale, Dott. Giordano Luigi, il quale ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 28/05/2020 la Corte d'appello di Torino ha confermato l'affermazione di responsabilita' di (OMISSIS), in…

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