Il proprietario di un immobile, anche se non responsabile dell'abuso edilizio ivi realizzato, è tenuto a provvedere alla demolizione delle opere abusive e al ripristino dello stato dei luoghi, in quanto la sua posizione di prossimità e disponibilità del bene gli impone di attivarsi per la rimozione dell'illecito. In caso di inottemperanza all'ordine di demolizione, il proprietario non responsabile è comunque soggetto all'acquisizione dell'area di sedime e dei manufatti abusivi al patrimonio pubblico, nonché all'irrogazione della sanzione pecuniaria amministrativa, in quanto il suo obbligo di attivarsi per la rimozione dell'abuso non viene meno per il solo fatto di non esserne stato l'autore materiale. L'ordine di demolizione, essendo un provvedimento vincolato e ricognitivo di un effetto di legge, non richiede una particolare motivazione rafforzata, né è suscettibile di prescrizione ai sensi dell'art. 173 c.p., trattandosi di una sanzione amministrativa di carattere permanente, la cui applicazione non è soggetta a tale istituto di diritto penale.