Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 13563 del 4 maggio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:13563PEN

Massima

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Il reato di maltrattamenti in famiglia si configura quando la condotta abituale del soggetto attivo, caratterizzata da una pluralità di atti di prevaricazione, umiliazione e aggressione, anche se non necessariamente gravi singolarmente considerati, crea una situazione di sofferenza e di degrado morale e materiale in danno del soggetto passivo, tale da lederne la dignità e l'integrità psico-fisica. La valutazione della sussistenza del reato deve essere effettuata sulla base di un complessivo apprezzamento degli episodi, anche se non tutti direttamente provati, purché emergano elementi idonei a dimostrare la sistematicità e la persistenza della condotta maltrattante, desumibili dalle dichiarazioni della persona offesa, ritenute attendibili, e da altri riscontri probatori, come certificazioni mediche, relazioni di esperti e testimonianze. Tuttavia, per il reato di maltrattamenti in danno di un figlio, è necessaria una specifica motivazione che dia conto dell'abitualità delle condotte, a fronte di una diversa ricostruzione del figlio, il quale abbia ritrattato o ridimensionato le dichiarazioni precedentemente rese. Analogamente, per il reato di lesioni personali, occorre una puntuale analisi della dinamica dell'episodio, al fine di verificare se si sia trattato di una reazione legittima o di un'aberratio ictus, con conseguente valutazione della configurabilità delle aggravanti contestate. Infine, per il reato di omessa prestazione di mezzi di sussistenza, la valutazione dello stato di bisogno del coniuge o del figlio maggiorenne deve tenere conto di tutte le risorse economiche a disposizione del soggetto passivo, anche se non direttamente provenienti dall'obbligato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSTANZO Angelo - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. ((omissis)) - Consigliere

Dott. VIGNA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/10/2018 della Corte di appello di Messina;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, Avv. (OMISSIS) in sost. dell'Avv. (OMISSIS) per la parte civile, che ha depositato conclusioni e nota spese;

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