Cassazione penale Sez. V sentenza n. 57491 del 19 dicembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:57491PEN

Massima

Il giudizio di attualità della pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di misure di prevenzione personali nei confronti di un soggetto condannato per il reato di associazione di tipo mafioso deve essere fondato sull'accertamento del perdurante coinvolgimento del proposto nell'attività del gruppo criminoso di riferimento, sulla capacità operativa mantenuta dal medesimo gruppo e sull'assenza di comportamenti da parte del proposto che denotino il concreto abbandono delle logiche criminali in precedenza condivise, anche in considerazione dell'eventuale intervenuta detenzione, la quale non rappresenta di per sé una circostanza interruttiva della pericolosità sociale ove non accompagnata da elementi che comprovino il distacco del soggetto dalle dinamiche del sodalizio criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

Dott. RICCARDI Giusep -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 14/05/2015 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa MORELLI FRANCESCA;
lette/sentite le conclusioni del P.G. Dott.ssa LOY Francesca per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Viene proposto ricorso avverso il decreto della Corte d'Appello di Napoli - sezione misure di prevenzione - che ha confermato il decreto emesso dal Tribunale di …

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