Cassazione penale Sez. I sentenza n. 40805 del 2 ottobre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:40805PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, può essere integrato anche da un'elementare predisposizione di mezzi, pur occasionalmente forniti da taluno degli associati o compartecipi, sempre che gli stessi siano in concreto idonei a realizzare in modo permanente il programma delinquenziale oggetto del vincolo associativo. Il dolo associativo può essere desunto dal fatto che gli imputati, nello svolgimento dell'illecita attività, attingevano alle comuni risorse del gruppo e si muovevano in base ai ruoli loro assegnati, oltre a consegnare la sostanza stupefacente e acquisire il denaro per mezzo del quale il gruppo realizzava gli illeciti profitti, a prescindere dalla limitatezza dell'arco temporale di commissione degli addebiti, che può essere dovuta all'intervento della polizia giudiziaria e non all'assenza di una struttura organizzativa del gruppo. Ai fini del diniego della circostanza attenuante del fatto di lieve entità di cui all'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309/1990, il giudice è tenuto a valutare complessivamente tutti gli elementi normativamente indicati, quindi sia quelli concernenti l'azione (mezzi, modalità e circostanze della stessa), sia quelli che attengono all'oggetto materiale del reato (quantità e qualità delle sostanze stupefacenti oggetto della condotta criminosa), dovendo conseguentemente escludere il riconoscimento dell'attenuante quando anche uno solo di questi elementi porti ad escludere che la lesione del bene giuridico protetto sia di lieve entità. Nella determinazione della pena, il giudice può tenere conto della gravità delle condotte accertate, desumibile dalla reiterazione delle stesse in breve tempo, dall'alto numero di cessioni di sostanze stupefacenti, dalle modalità esecutive dello spaccio, nonché dalla tipologia delle condotte di spaccio poste in essere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 926/2011 CORTE APPELLO di PERUGIA, del 08/02/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 05/06/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE SANTALUCIA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FRATICELLI Mario ch…

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