Cassazione penale Sez. II sentenza n. 22376 del 11 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:22376PEN

Massima

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Il danneggiamento di beni altrui mediante l'utilizzo di sostanze chimiche, come l'atrazina, integra il reato di danneggiamento di cui all'art. 635 c.p., anche quando l'azione non abbia determinato l'immediato deperimento o la distruzione delle piante, essendo sufficiente che il liquido versato abbia comunque cagionato un deterioramento o un'alterazione delle stesse, accertabile anche attraverso un complesso di elementi indiziari, quali le dichiarazioni della persona offesa, i risultati delle analisi sul terreno, i rilievi fotografici e le valutazioni tecniche. Il giudice di merito, nel valutare la prova, non è vincolato al contenuto della querela, essendo tenuto a verificare la corrispondenza tra l'imputazione contestata e gli elementi probatori acquisiti, senza preconcetti e attraverso un'analisi complessiva e coordinata degli stessi, la cui motivazione, se non manifestamente illogica, non è sindacabile in sede di legittimità, essendo riservata al giudice di merito la valutazione dell'adeguatezza delle argomentazioni a sostegno del proprio convincimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA ((omissis)) - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - rel. Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CH. EL. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 8/2008 TRIB. SEZ. DIST. di CARBONIA, del 09/06/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 27/05/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIULIANO CASUCCI;

udito il P.G. in persona del Dott. STABILE Carmine che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito per la parte civile, l'avv. Turco R. in sost. avv.…

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