Consiglio di Stato sentenza n. 7250 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:7250SENT

Massima

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Il proprietario di un immobile è legittimo destinatario dell'ordine di demolizione di opere edilizie abusive realizzate sul suo fondo, a prescindere dalla sua diretta responsabilità nell'esecuzione degli interventi, in quanto il presupposto per l'adozione di tale sanzione reale è l'esistenza di una situazione dei luoghi contrastante con la normativa urbanistico-edilizia, indipendentemente dall'accertamento della responsabilità soggettiva. L'amministrazione comunale, nell'esercizio dei poteri di vigilanza e repressione degli abusi edilizi, può scegliere di applicare la normativa di settore ritenuta più idonea a fronteggiare la plurilesività della condotta, senza che ciò comporti un vizio dell'ordinanza di demolizione per omessa attivazione dei paralleli poteri in materia ambientale. Inoltre, per l'adozione di un'ordinanza di demolizione non è necessaria la previa comunicazione di avvio del procedimento, trattandosi di attività vincolata della pubblica amministrazione, e l'omessa o imprecisa indicazione dell'area da acquisire al patrimonio comunale in caso di inottemperanza non determina l'illegittimità dell'ordine di demolizione, essendo tale requisito necessario solo ai fini dell'emanazione dell'atto di accertamento dell'inottemperanza e di acquisizione dell'area.

Sentenza completa

Pubblicato il 25/07/2023

N. 07250/2023REG.PROV.COLL.

N. 10000/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 10000 del 2019, proposto da
Ottavia Laforè, rappresentata e difesa dagli avvocati Serenella Nicola, Enrico Rabino, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Volpiano, in persona del sindaco, rappresentato e difeso dagli avvocati Paolo Scaparone, Alberto Cerutti, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
Regione Piemonte, non costituita in giudizio;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte (Sezione Seconda) n. 00476/2019, con la quale è stato respinto il ricorso proposto dalla odierna appellante,

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