Cassazione penale Sez. II sentenza n. 9555 del 10 marzo 2021

ECLI:IT:CASS:2021:9555PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando del proprio ruolo istituzionale, fornisce informazioni riservate e collabora stabilmente con un'organizzazione criminale, percependo compensi, integra il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione e rivelazione di segreti di ufficio aggravati dalla finalità di agevolazione mafiosa. In tali casi, la gravità indiziaria e l'attualità del pericolo di recidiva, desumibili dalle dichiarazioni convergenti di più collaboratori di giustizia e dalle risultanze delle intercettazioni, anche relative a un periodo successivo ai fatti contestati, giustificano l'applicazione di una misura cautelare detentiva, nonostante il lungo lasso di tempo trascorso dall'ultimo episodio, in considerazione della reiterazione dei comportamenti illeciti per un arco temporale consistente, dell'ampia rete di relazioni criminali instaurate, della stabilità dei legami familiari con esponenti del sodalizio mafioso, della capacità di acquisire informazioni riservate sulle attività investigative in corso e di raggiungere facilmente le zone di interesse del clan, nonché della gravità del ruolo istituzionale ricoperto dall'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IMPERIALI Luciano - Presidente

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. SGADARI Giusepp - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 09/06/2020 del Tribunale di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa svolta dal consigliere Giuseppe Sgadari;
sentito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale Dott. TOCCI Stefano, che ha chiesto il rigetto del ricorso;
sentito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'or…

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