Cassazione penale Sez. III sentenza n. 15796 del 5 aprile 2013

ECLI:IT:CASS:2013:15796PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercitare il controllo sulla motivazione delle misure cautelari, non può sindacare la ricostruzione dei fatti e le valutazioni di merito compiute dal giudice di merito, ma deve verificare soltanto la congruenza delle argomentazioni rispetto al fine giustificativo del provvedimento. Pertanto, la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, nonché l'adeguatezza della misura applicata, rientrano nell'esclusiva competenza del giudice di merito, il cui apprezzamento è insindacabile in sede di legittimità, salvo che non risulti affetto da manifesta illogicità o irragionevolezza. Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare, può essere desunto dalle modalità e dalla gravità del fatto, nonché dalla personalità dell'indagato, in applicazione dei criteri stabiliti dall'art. 133 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI ((omissis)) - Presidente

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. MARINI Luigi - Consigliere

Dott. ORILIA Lorenzo - Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 619/2012 TRIB. LIBERTA' di PALERMO, del 16/05/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere dott. ELISABETTA ROSI;

sentite le conclusioni del PG dott. MONTAGNA Alfredo che ha chiesto l'annullamento con rinvio;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS) chiede l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale di Palermo, con ordinanza del 16 maggio 2012 ha rigettato il riesame av…

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