Cassazione penale Sez. II sentenza n. 57164 del 21 dicembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:57164PEN

Massima

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Il reato di estorsione aggravato dal metodo mafioso, ai sensi dell'art. 7 del D.L. n. 152 del 1991, determina una presunzione relativa di sussistenza delle esigenze cautelari, superabile solo dalla prova, offerta dall'indagato, di elementi idonei a dimostrare l'affievolimento o la cessazione di ogni pericolo di recidiva. In assenza di tale prova, il giudice può legittimamente disporre la misura cautelare degli arresti domiciliari, senza necessità di una specifica motivazione in ordine alla concretezza e attualità del pericolo, essendo sufficiente il riferimento alla contestazione dell'aggravante di cui all'art. 7 del D.L. n. 152 del 1991. Ciò in quanto la presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari, in presenza di reati aggravati dal metodo mafioso, risponde all'esigenza di assicurare un'efficace tutela della collettività dal pericolo di reiterazione di tali gravi delitti, caratterizzati da un elevato grado di pericolosità sociale. Pertanto, il giudice non è tenuto a una motivazione particolarmente approfondita sulla sussistenza delle esigenze cautelari, essendo sufficiente il riferimento alla contestazione dell'aggravante di cui all'art. 7 del D.L. n. 152 del 1991, salvo che l'indagato non fornisca prova contraria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamillo - Presidente

Dott. GALLO Domenico - rel. Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza 22/06/2017 del Tribunale per il riesame di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. GALLO Domenico;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. DI LEO Giovanni, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 22/06/2017, il Tribunale di Catanzaro, giudicando a seguito di rinvio (Sez…

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