Consiglio di Stato sentenza n. 8057 del 2021

ECLI:IT:CDS:2021:8057SENT

Massima

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L'impianto di distribuzione carburanti, pur se insistente su suolo pubblico da lungo tempo e oggetto di precedenti provvedimenti autorizzativi, può essere legittimamente dichiarato incompatibile e ordinato il suo smantellamento qualora il suo posizionamento risulti in contrasto con le disposizioni del Codice della Strada e del relativo regolamento di attuazione, in quanto occupa la sede stradale e impedisce la libera circolazione veicolare, costituendo un grave intralcio alla sicurezza e fluidità della circolazione. La proroga dei termini per la verifica di compatibilità degli impianti di distribuzione carburanti, prevista dalla normativa, attiene esclusivamente al rispetto delle norme del Codice della Strada e del suo regolamento, e non alla verifica integrale di compatibilità rispetto a tutte le altre materie indicate dalla legge, in relazione alle quali il Comune conserva il generale potere di controllo. Pertanto, scaduto il termine perentorio per tale verifica, il Comune non può più contestare il mancato rispetto delle sole norme del Codice della Strada, ma può comunque ordinare la chiusura o l'adeguamento dell'impianto qualora ne accerti l'incompatibilità con la normativa vigente in ogni altra materia. L'idoneità dell'impianto di carburante ai fini della sicurezza stradale costituisce un dato tecnico dipendente da parametri variabili nel tempo, quali l'assetto del territorio, la tutela ambientale e l'incremento del traffico, per cui può non essere consentito dare continuità ad esercizi che, nel corso del tempo, non presentino più i requisiti tecnici di sicurezza richiesti o che possano pregiudicare detti interessi pubblici prevalenti. Pertanto, la legittima aspettativa del gestore dell'impianto di poter proseguire l'attività deve cedere di fronte alle superiori esigenze di interesse pubblico, valutate ex ante dal legislatore.

Sentenza completa

Pubblicato il 03/12/2021

N. 08057/2021REG.PROV.COLL.

N. 09019/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9019 del 2014, proposto da
Sead 1980 S.p.A., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'avvocato Stefano Santarelli, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Asiago, 8;

contro

Roma Capitale, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentata e difesa dall'avvocato Alberto Armenante, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Seconda) n. 05996/2014, resa tra le parti, concernente l’incompatibilità dell’impianto di distribuzione carbur…

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