Cassazione penale Sez. V sentenza n. 37506 del 11 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:37506PEN

Massima

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Il reato di ingiuria presuppone il dolo generico, per cui i termini offensivi rivolti dall'imputato alla persona offesa, valutati secondo il comune sentire della generalità dei consociati, integrano gli estremi del reato, senza che possa rilevare lo stato d'ira dell'imputato, ove non riferito a specifici comportamenti della persona offesa qualificabili come fatto ingiusto nei suoi confronti. L'applicazione dell'istituto della particolare tenuità del fatto, di cui all'art. 34 del d.lgs. n. 274 del 2000, presuppone, oltre all'esiguità del danno o del pericolo, anche ulteriori indici della occasionalità della condotta, del basso grado di colpevolezza e dell'eventuale pregiudizio sociale dell'imputato, i quali non sono alternativi ma concorrenti con il primo, elementi che devono essere valutati dal giudice nel caso concreto. La questione di legittimità costituzionale dell'art. 34, comma 3, del d.lgs. n. 274 del 2000 è stata già disattesa dalla Corte di Cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo M - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS S. - rel. Consigliere

Dott. BRUNO Paolo A. - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 22/2007 TRIBUNALE di MESSINA, del 22/09/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 13/05/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DE BERARDINIS SILVANA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'ANGELO Giovanni, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza in data 22.9.10 il Giudice monocratico del T…

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