Consiglio di Stato sentenza n. 5912 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:5912SENT

Massima

Generata da Simpliciter
Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha stabilito che: 1. L'avvenuta presentazione da parte del privato di una domanda di permesso di costruire e successivamente di una domanda di permesso di costruire in sanatoria, aventi ad oggetto i medesimi interventi edilizi oggetto di una precedente segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), comporta la sopravvenuta carenza di interesse del privato all'annullamento dell'atto di archiviazione della SCIA, in quanto tali richieste di titoli edilizi espressi implicano la rinuncia al procedimento dichiarativo e la consapevolezza della carenza di un precedente titolo valido. 2. L'Amministrazione, a fronte della presentazione di una SCIA, può legittimamente comunicare all'interessato la carenza dei requisiti e dei presupposti per l'utilizzo di tale procedimento, indicando la necessità di richiedere il permesso di costruire, senza che ciò integri un vizio di tardività o di eccesso di potere. Tale comunicazione, infatti, non costituisce un provvedimento sanzionatorio, ma una mera indicazione della corretta qualificazione giuridica dell'intervento edilizio, alla quale il privato ha aderito presentando la successiva domanda di permesso di costruire. 3. L'ordine di rimessione in pristino e il divieto di utilizzo di un locale privo di certificato di agibilità, adottati a seguito dell'accertamento di opere edilizie realizzate in assenza di titolo, sono atti legittimi e doverosi per l'Amministrazione, in quanto la mancanza di agibilità, quale certificazione della conformità dell'opera al progetto e della rispondenza alla normativa urbanistico-edilizia, preclude l'utilizzo del locale a fini commerciali. 4. Il diniego di esercizio di attività commerciale in locali privi di agibilità è legittimo, in quanto la correlazione tra titolo edilizio e titolo commerciale impone che l'attività commerciale possa svolgersi solo in locali conformi sotto il profilo urbanistico-edilizio.

Sentenza completa

Pubblicato il 03/07/2024

N. 05912/2024REG.PROV.COLL.

N. 00119/2024 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 119 del 2024, proposto dalla Società Lidl Italia S.r.l. a socio unico, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall’avvocato Cesare Righetti, con domicilio digitale come da PEC Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Verona, corso Cavour, n. 32;

contro

Comune di Lazise, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall’avvocato Giuseppe Gortenuti, con domicilio digitale come da PEC Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Verona, Lungadige Capuleti n. 1/A;

per la riforma

della sentenza del T…

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