Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 1417 del 2015

ECLI:IT:TARNA:2015:1417SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi emessa dal Comune, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive è un atto dovuto, sufficientemente motivato con il mero accertamento dell'abuso, senza necessità di una particolare motivazione in ordine all'interesse pubblico alla rimozione dell'abuso stesso, che è in re ipsa, consistendo nel ripristino dell'assetto urbanistico violato. L'amministrazione non deve motivare sulla conformità delle opere alla normativa urbanistica ed edilizia, né sulla loro sanabilità, onere che sussiste solo a fronte di istanze di accertamento di conformità ex art. 36 D.P.R. 380/01 previamente presentate. 2. Il lasso temporale che fa sorgere l'onere di una motivazione rafforzata in capo all'amministrazione non è quello che intercorre tra il compimento dell'abuso e il provvedimento sanzionatorio, ma quello che intercorre tra la conoscenza dell'illecito e il provvedimento sanzionatorio adottato; in mancanza di conoscenza della violazione da parte dell'amministrazione non può consolidarsi in capo al privato alcun affidamento giuridicamente apprezzabile. 3. Laddove le opere abusive insistano su zona paesaggisticamente vincolata, la prevalenza dell'interesse pubblico sull'interesse privato deve considerarsi in re ipsa, in considerazione del rilievo costituzionale del Paesaggio, ex art. 9 comma 2 Cost., assurgente a principio fondamentale, con conseguente primazia su gli altri interessi, pubblici e privati. 4. Tuttavia, nel caso di specie, l'amministrazione non ha adeguatamente motivato in ordine alla data di realizzazione del manufatto, al di là di successivi interventi manutentivi, e alla sua realizzazione in epoca successiva all'introduzione dell'obbligo del rilascio della licenza edilizia e all'imposizione del vincolo paesaggistico sull'area, in violazione del principio di prova offerto dal ricorrente. Pertanto, il Tribunale ha annullato l'ordinanza di demolizione, ritenendo inibito all'amministrazione il riesercizio del potere sanzionatorio per la terza volta in senso sfavorevole al ricorrente.

Sentenza completa

N. 05126/2013
REG.RIC.

N. 01417/2015 REG.PROV.COLL.

N. 05126/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Settima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5126 del 2013, proposto da:
Diana D'Andrea, rappresentato e difeso dall'avv. Catello Miranda, con domicilio eletto presso in Napoli, Via F.Caracciolo,15-Avv.C.Russo;

contro

Comune di Castellammare di Stabia in Persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dagli avv. Donatangelo Cancelmo, Catello De Simone, con domicilio ex lege in Napoli, Segreteria T.A.R. Campania – P.zza Municipio;

per l'annullamento

dell'ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi n.31087/2013 emessa dal Comune di Castellammare di Stabia e dei relativi atti presupposti, ivi compresa la no…

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