Cassazione penale Sez. I sentenza n. 41893 del 30 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:41893PEN

Massima

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Il rifiuto di un soggetto di fornire le proprie generalità a un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni, anche a seguito di precedente contestazione di una violazione amministrativa, integra il reato di rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale di cui all'art. 651 c.p., essendo sufficiente l'accertamento diligente e corretto da parte del pubblico ufficiale dell'identità del soggetto attraverso riscontri presso l'anagrafe comunale, senza che sia necessaria la diretta identificazione visiva da parte del verbalizzante. La condotta integrante tale reato non si prescrive prima della pronuncia della sentenza di condanna, tenuto conto delle eventuali sospensioni del termine prescrizionale disposte su istanza della difesa o per impedimento dell'imputato a comparire.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - rel. Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. S. - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DE. NI. MA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 22089/2007 TRIB. SEZ. DIST. di RUVO DI PUGLIA, del 04/05/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 08/10/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROMBOLA' MARCELLO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DE SANDRO ((omissis)) che ha concluso per la dichiarazione di prescrizione.

FATTO E DIRITTO…

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