Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso gli atti di approvazione della variante al PGT di un Comune, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. La valutazione di compatibilità del PGT rispetto al PTCP non si limita ad un mero riscontro della conformità estrinseca del piano comunale alle previsioni ad efficacia prescrittiva e prevalente del piano provinciale, ma comporta anche l'accertamento dell'idoneità dell'atto comunale al raggiungimento degli obiettivi fissati nel piano provinciale, salvaguardandone i limiti di sostenibilità previsti. 2. Ai sensi dell'art. 70 delle N.d.A. del PTCP, per consumo di suolo si intende la riduzione tramite nuovi ambiti di trasformazione di aree agricole o a verde, comunque denominate, previste dallo strumento urbanistico vigente. Pertanto, la previsione di un nuovo ambito di trasformazione su aree classificate come agricole nello strumento urbanistico vigente comporta consumo di suolo ai sensi della normativa. 3. La previsione di un nuovo ambito di trasformazione deve essere valutata anche in relazione alla sua compatibilità con i macro-obiettivi del PTCP, quali la compatibilità paesistico-ambientale delle trasformazioni, la razionalizzazione e sostenibilità del sistema della mobilità, il policentrismo e la riduzione del consumo di suolo. 4. In materia urbanistica, l'assenza dell'obbligo di fornire una motivazione specifica in merito alle decisioni riguardanti le singole aree trova conferma anche nel caso in cui l'ente preposto alla pianificazione intenda conformarsi alle prescrizioni di indirizzo impartite dagli strumenti sovraordinati, atteso che in tal caso la decisione del Comune di aderire alle direttive degli strumenti di pianificazione regionale e provinciale non necessita di una particolare istruttoria.