Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 39255 del 20 ottobre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:39255PEN

Massima

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La coltivazione non autorizzata di piante dalle quali possono essere estratte sostanze stupefacenti o psicotrope, come la canapa indiana, costituisce reato di pericolo presunto o astratto, punito ex se il fatto della coltivazione, a prescindere dall'effettivo grado di tossicità della pianta, dalla quantità di sostanza stupefacente estraibile e dalla destinazione d'uso personale del prodotto. Tale attività è vietata e sanzionata penalmente ai sensi del D.P.R. n. 309 del 1990, art. 73, comma 1, anche laddove l'agente intenda destinare il prodotto della coltivazione al solo consumo personale, in quanto la coltivazione, la produzione e la fabbricazione di sostanze stupefacenti sono attività maggiormente pericolose ed offensive rispetto alla mera detenzione, importazione o acquisto, in quanto rivolte alla creazione di nuove disponibilità, con conseguente pericolo di circolazione e diffusione delle droghe nel territorio nazionale e rischio per la pubblica salute ed incolumità. La giurisprudenza di legittimità è costante nell'affermare tale principio, in conformità al dettato normativo, ritenendo che l'idoneità a produrre sostanze droganti dipenda anche da fattori causali di tempo e di luogo della piantagione, a prescindere dalle aspettative del suo autore.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RIZZO ((omissis)) - Presidente

Dott. MARINI Lionello - Consigliere

Dott. MARZANO Francesco - Consigliere

Dott. BRUSCO ((omissis)) - Consigliere

Dott. LICARI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PE. AN., n. il (OMESSO);

avverso SENTENZA del 24/05/2006 CORTE APPELLO di ROMA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. LICARI CARLO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. MELONI Vittorio, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

La Corte di Appello di Roma, investita dell'impugnazione proposta dall'imputato Pe. An. contro la sentenz…

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