Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18697 del 15 maggio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:18697PEN

Massima

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Il dolo generico, ossia la semplice consapevolezza che la confusa tenuta della contabilità avrebbe reso impossibile la ricostruzione delle vicende del patrimonio, non è sufficiente per integrare il reato di bancarotta fraudolenta documentale di cui all'art. 216 della Legge Fallimentare. È necessario, invece, dimostrare il dolo specifico, ovvero la volontà o l'accettazione del rischio di pregiudicare i creditori o di impedire la ricostruzione del patrimonio della società fallita. In assenza di tale prova, la condotta di mancata o irregolare tenuta delle scritture contabili, pur essendo censurabile, integra al più il reato di bancarotta semplice documentale di cui all'art. 217 della Legge Fallimentare, che prevede una pena meno grave. L'affidamento in buona fede della tenuta della contabilità a un professionista esterno all'amministrazione dell'azienda, senza adeguato controllo, può rilevare a titolo di colpa, ma non di dolo, non potendosi presumere la volontà di pregiudicare i creditori o di impedire la ricostruzione del patrimonio. Pertanto, la motivazione della sentenza di condanna per bancarotta fraudolenta documentale deve dare conto in modo chiaro e specifico della sussistenza dell'elemento soggettivo del dolo, senza poterlo desumere automaticamente dalla sola condotta di omessa o irregolare tenuta delle scritture contabili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo A. Presidente del 02/02/2 -

Dott. BEVERE ((omissis)) SENTE -

Dott. DE BERARDINIS ((omissis)) N. -

Dott. SABEONE ((omissis)) REGISTRO GENER -

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. rel. Consigliere N. 40018/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3004/2003 CORTE APPELLO di MILANO, del 06/04/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 02/02/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO GIOVANNI DEMARCHI ALBENGO;

Il Procuratore generale della Corte di Cassazione dr. ((omissis)) ha concluso chiedendo rigettarsi il ricorso;

Nessun altro e' comparso.

RITENUTO IN FAT…

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