Cassazione penale Sez. I sentenza n. 39756 del 23 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:39756PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La misura cautelare della custodia in carcere può essere mantenuta, in presenza di gravi indizi di colpevolezza e di concreto pericolo di reiterazione del reato, anche in assenza di nuovi fatti successivi alla condanna in primo grado, qualora il giudice ritenga inidonee misure meno afflittive, come gli arresti domiciliari, a fronteggiare adeguatamente le esigenze cautelari, in ragione della particolare gravità del reato commesso e della pericolosità sociale del soggetto, desunta da precedenti penali e comportamenti sintomatici di una personalità incline alla commissione di ulteriori illeciti. Il mero decorso del tempo e la scelta del rito abbreviato non valgono di per sé a escludere la sussistenza delle esigenze cautelari, così come non assumono rilievo determinante gli eventuali progressi compiuti dal detenuto nel corso della detenzione, ove non siano tali da far ritenere superato il pericolo di recidiva. Il giudice, nel valutare l'idoneità di misure meno afflittive, deve tenere conto della natura del reato per il quale è stata disposta la custodia cautelare, essendo legittimo ritenere inidonee forme di autocontrollo, anche se integrate da strumenti elettronici, a fronteggiare adeguatamente le esigenze cautelari legate a reati che richiedono un controllo più stringente, come quelli in materia di armi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. SANDRINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 5807/2015 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 24/11/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO CAIRO;
Sentito il P.M. Dott. ((omissis)), sostituto procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione, il quale ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d'appello di Napoli con ordinanza in data 15 ottobre 2015 rigettava l'istanza nell'interesse di (…

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