Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 14511 del 8 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:14511PEN

Massima

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Il partecipe all'associazione mafiosa, pur non ricoprendo una posizione apicale, può comunque essere ritenuto responsabile del reato associativo in ragione del suo organico inserimento nel sodalizio criminoso e della condivisione del vincolo associativo, desumibili da concrete e specifiche condotte quali l'attivismo nel settore delle estorsioni e degli atti intimidatori, la gestione del denaro della "famiglia" mafiosa, le interlocuzioni con il vertice della consorteria al fine di ottenere la riammissione di un affiliato temporaneamente "sospeso", i rapporti con altri membri del gruppo e la cautela che ne contrassegna la condotta in occasione di incontri con soggetti sospettati di essere informatori delle forze dell'ordine. Inoltre, ai fini della configurabilità del reato di tentata estorsione, è sufficiente che la condotta del soggetto agente, anche in assenza di minacce esplicite, risulti idonea a coartare la volontà del soggetto passivo in ragione delle modalità con cui è stata posta in essere, avuto riguardo alla personalità sopraffattrice dell'agente, alle circostanze ambientali, all'ingiustizia del profitto perseguito e alle particolari condizioni soggettive della vittima, senza che assuma rilievo il recesso attivo del reo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 16/12/2015 del Tribunale di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. GIORDANO Emilia Anna;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. CANEVELLI Paolo che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito per il ricorrente il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
R…

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