Il Comune, nell'esercizio della propria discrezionalità amministrativa, può legittimamente determinare il canone di rinnovo delle concessioni di beni demaniali caratterizzati da un valore storico-identitario, come quelli situati nella Galleria Vittorio Emanuele II di Milano, parametrandolo alla media delle offerte presentate negli ultimi due anni per la stessa categoria merceologica. Tale criterio, pur non considerando le specifiche caratteristiche del singolo bene, è ritenuto logico e ragionevole in quanto volto a bilanciare l'esigenza di preservare il carattere storico e identitario delle attività presenti da lungo tempo in tali luoghi con la necessità di una effettiva valorizzazione economica dei beni pubblici. Tuttavia, il Comune deve comunque garantire il rispetto della normativa emergenziale che ha disposto la proroga delle concessioni in scadenza durante il periodo pandemico, senza applicare indennità di occupazione extracontrattuale per il relativo periodo. Inoltre, il Comune è tenuto a verificare l'esatta metratura dell'immobile oggetto di concessione, in quanto elemento fondamentale per la determinazione del canone dovuto dal concessionario.