Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 38512 del 10 agosto 2018

ECLI:IT:CASS:2018:38512PEN

Massima

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La partecipazione all'associazione di tipo mafioso ex art. 416-bis c.p. non si configura nella mera adesione ideale all'organizzazione, ma richiede un rapporto di stabile e organica compenetrazione con il tessuto organizzativo del sodalizio, tale da implicare un ruolo attivo e funzionale, in esecuzione del quale il partecipe si mette a disposizione dell'organizzazione per il perseguimento dei comuni fini criminosi. Pertanto, il delitto di partecipazione associativa si realizza quando l'indagato dimostri un coinvolgimento dinamico e funzionale nell'ambito dell'associazione, desumibile da indicatori fattuali che ne comprovino la disponibilità ad agire per il raggiungimento degli scopi illeciti del gruppo, anche attraverso il compimento di specifiche condotte finalizzate al rafforzamento e all'affermazione del potere mafioso sul territorio. In tale prospettiva, assumono rilevanza probatoria le dichiarazioni di collaboratori di giustizia, purché dotate di attendibilità intrinseca e corroborate da elementi di riscontro esterni, come emergenze intercettive, attività di controllo e osservazione della polizia giudiziaria, nonché altri dati oggettivi che confermino il ruolo dinamico e funzionale dell'indagato nell'ambito dell'associazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. SCALIA Laura - Consigliere

Dott. BASSI Alessand - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 27/11/2017 del Tribunale di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione udita dal Consigliere Alessandra Bassi;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Spinaci Sante, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia rigettato;
udito il difensore, avv. Vincenzo Nobile in sostituzione dell'avv. (O…

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