Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società Blue Sea Servizi s.r.l. avverso la delibera comunale di approvazione di una variante al Piano Particolareggiato dell'Arenile, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'azione di accertamento della titolarità di una concessione demaniale ordinaria ex art. 36 del Codice della Navigazione è inammissibile, in quanto volta a contestare il contenuto di atti amministrativi divenuti ormai inoppugnabili, in violazione dell'art. 34, comma 2, del Codice del Processo Amministrativo. Le concessioni demaniali temporanee rilasciate annualmente alla ricorrente non possono essere qualificate come un'unica concessione ordinaria, stante la diversità di natura e contenuto tra i due istituti. 2. L'azione di annullamento della delibera comunale di approvazione della variante al Piano Particolareggiato è inammissibile, in quanto la ricorrente non ha un interesse apprezzabile alla caducazione di tale atto, essendo la lesione lamentata da ricondurre in via esclusiva alla precedente delibera di approvazione del progetto di comparto, non tempestivamente impugnata. Inoltre, la ricorrente non risulta legittimata a partecipare alla progettazione del comparto, non essendo titolare di una concessione demaniale ordinaria, come richiesto dalle norme tecniche di attuazione del Piano. 3. I provvedimenti di diniego di estensione della durata della concessione temporanea fino al 2033 e di proroga "automatica" della stessa, adottati dal Comune, sono legittimi, in quanto le norme invocate dalla ricorrente (art. 1, commi 682, 683 e 684, della legge n. 145 del 2018 e art. 103, comma 2, del d.l. n. 18 del 2020) si applicano soltanto alle concessioni demaniali ordinarie ex art. 36 del Codice della Navigazione, e non alle concessioni temporanee di cui è titolare la ricorrente.