Consiglio di Stato sentenza n. 4831 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:4831SENT

Massima

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La mancata fissazione di un termine finale certo in un atto di concessione di un bene pubblico e l'urgenza di indire una procedura di gara per l'assegnazione del bene, unitamente alla necessità di eseguire lavori di manutenzione non più procrastinabili, costituiscono valide ragioni per la revoca in autotutela della concessione, anche in assenza di un valido rapporto concessorio sottostante, senza che ciò comporti il diritto dell'occupante abusivo al risarcimento o all'indennizzo, essendo la sua posizione priva di qualsiasi titolo legittimante. L'amministrazione, nel riesaminare i presupposti della concessione, deve attenersi ai principi di evidenza pubblica affermati dalla giurisprudenza comunitaria, che vietano la procrastinazione senza procedure selettive di atti concessori, a maggior ragione in assenza di apposizione di un termine finale. La disparità di trattamento rispetto ad altre associazioni assegnatarie di locali nella medesima zona non è censurabile, in assenza di una perfetta identità delle fattispecie poste a confronto, né può essere invocata per estendere a proprio favore una condotta in ipotesi illegittima tenuta dall'amministrazione in situazione di illegittimità.

Sentenza completa

Pubblicato il 29/05/2024

N. 04831/2024REG.PROV.COLL.

N. 07241/2023 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Settima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 7241 del 2023, proposto da:
Asd Ippon Karate Shotokan, in persona del legale rappresentante
pro tempore,
rappresentata e difesa dall'avvocato Antonio Nardella, con domicilio digitale pec in registri di giustizia;

contro

Comune di Foggia, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Angela Paradiso, con domicilio digitale pec in registri di giustizia;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia, sezione terza, n. 731/2023.

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

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