Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sardegna ha stabilito che: Il Comune di Carbonia, in quanto proprietario di un bene appartenente al patrimonio indisponibile, ha la legittimazione e il potere di esercitare l'autotutela amministrativa ex art. 823, comma 2, c.c. per ottenere il rilascio dell'immobile detenuto dal concessionario, a prescindere dalla circostanza che la gestione del bene sia stata affidata ad un'associazione. L'appartenenza del bene al patrimonio indisponibile comunale attribuisce all'Ente Locale i poteri di autotutela per assicurare la destinazione pubblicistica del bene, senza che rilevi il rapporto contrattuale tra il concessionario e l'associazione cui è stata affidata la gestione. Il mancato adempimento da parte del concessionario degli obblighi contrattuali, quali il pagamento dei canoni e la realizzazione degli interventi di adeguamento e miglioramento del locale, legittima l'Amministrazione comunale ad esercitare i poteri di autotutela per il recupero della disponibilità del bene, a prescindere dalla mancata redazione di un verbale formale previsto dal contratto, in quanto tale omissione non può legittimare il concessionario a detenere e sfruttare economicamente il bene pubblico senza adempiere agli obblighi contrattuali, in violazione dei principi di buona fede e correttezza che devono informare l'esecuzione del contratto. La disparità di trattamento lamentata dal concessionario nei confronti di altri occupanti privi di titolo non è idonea a inficiare la legittimità del provvedimento di rilascio adottato nei confronti della società Berimblù, in quanto tale circostanza non varrebbe a restituire legittimità all'inadempimento contrattuale della ricorrente.