Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza breve n. 8480 del 2013

ECLI:IT:TARLAZ:2013:8480SENB

Massima

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L'ordine di demolizione di un abuso edilizio non può essere legittimamente adottato nei confronti del soggetto che non era più proprietario dell'immobile al momento della realizzazione dell'abuso, in assenza di elementi sufficienti a far presumere la riferibilità temporale dell'abuso ad epoca precedente all'alienazione dell'immobile. Ciò in quanto, anche in ragione della natura sanzionatoria, oltre che ripristinatoria, del provvedimento di demolizione, l'abuso è imputabile al proprietario che non lo abbia realizzato solo a titolo di colpa per mancata vigilanza o mancata adozione dei comportamenti necessari a prevenire la perpetrazione di abusi da parte di terzi e a garantire il ripristino della legalità violata. Di conseguenza, l'ordine di demolizione non può essere indirizzato a soggetto non più proprietario al momento della realizzazione dell'abuso contestato, in quanto tale provvedimento, in assenza di una responsabilità diretta del destinatario, risulterebbe privo di idoneo fondamento giuridico e finirebbe per colpire ingiustamente un soggetto estraneo alla commissione dell'illecito. Il principio di imputabilità soggettiva dell'abuso edilizio, quale presupposto per l'adozione di misure sanzionatorie e ripristinatorie, rappresenta una garanzia fondamentale a tutela della posizione giuridica del proprietario non responsabile, in linea con i principi di legalità, proporzionalità e ragionevolezza che devono informare l'esercizio del potere amministrativo sanzionatorio. Tale principio, inoltre, si pone a presidio del diritto di proprietà, impedendo che il proprietario non responsabile possa essere ingiustamente privato del bene a seguito di condotte illecite poste in essere da terzi. Pertanto, l'accertamento della riferibilità temporale dell'abuso edilizio al periodo di titolarità del bene in capo al destinatario del provvedimento di demolizione costituisce un presupposto essenziale per la legittima adozione di tale provvedimento, in assenza del quale esso deve essere annullato.

Sentenza completa

N. 07799/2013
REG.RIC.

N. 08480/2013 REG.PROV.COLL.

N. 07799/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 7799 del 2013, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dagli avv. ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Roma, via Mordini, 14; ((omissis)), rappresentato e difeso dagli avv. ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Roma, via Mordini, 14;

contro

Roma Capitale, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso per legge dall'avv. ((omissis)), domiciliata in Roma, via Tempio di Giove, 21;

nei confronti di

Soc Frijenno Magnanno Srl, Soc Immobiliare Cavour Srl, ((omissis));

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