L'autorizzazione in deroga alle distanze minime dalle rotaie, prevista dall'art. 60 del d.P.R. 753/1980, costituisce un potere discrezionale dell'amministrazione ferroviaria, che deve valutare la compatibilità dell'intervento edilizio con la sicurezza dell'esercizio ferroviario e la pubblica incolumità, tenendo conto delle caratteristiche del luogo, della natura dei terreni e delle particolari circostanze locali. Il diniego di tale autorizzazione è legittimo quando l'amministrazione, all'esito di un'adeguata istruttoria, ritenga che l'intervento edilizio, anche per il cambio di destinazione d'uso, possa compromettere la sicurezza della circolazione ferroviaria e la salubrità degli ambienti, in base al criterio di normale tollerabilità, senza che sia necessaria un'analitica confutazione delle deduzioni difensive del privato, essendo sufficiente una motivazione complessivamente logica e coerente. L'amministrazione non è obbligata a concedere la deroga, ma ha il potere di valutare discrezionalmente l'opportunità di rilasciarla, prevalendo l'interesse pubblico alla tutela della sicurezza e dell'incolumità.