Il Comune, su motivata richiesta del Prefetto, può revocare per esigenze di pubblica sicurezza le autorizzazioni commerciali la cui competenza è stata delegata all'ente locale, anche in assenza di una reiterazione dei fatti che avevano determinato la precedente sospensione della licenza ai sensi dell'art. 100 T.U.L.P.S. Ciò in quanto la valutazione circa la sussistenza di tali esigenze è ampiamente discrezionale e il sindacato giurisdizionale è limitato ai soli casi di palese abnormità o contraddittorietà delle conclusioni raggiunte rispetto alle premesse, ovvero all'evidente carenza di motivazione. Nel caso di specie, la revoca dell'autorizzazione risulta adeguatamente motivata sulla base della pluralità di episodi di violenza, risse e abuso di alcol che hanno richiesto l'intervento delle forze dell'ordine, nonché dei precedenti penali e delle violazioni amministrative del titolare, che delineano un quadro di scarso rispetto delle regole di convivenza civile tale da giustificare la revoca per esigenze di pubblica sicurezza, senza che assumano rilievo decisivo la mancata reiterazione di specifici fatti successivi alla sospensione, la concessione della sospensione condizionale della pena o la dichiarazione di estinzione di alcune condanne.