Il provvedimento amministrativo di diniego di un'autorizzazione per l'esercizio di un servizio di trasporto turistico di passeggeri per via navigabile interna, adottato dall'amministrazione comunale in ragione della sovrapposizione con il servizio pubblico di trasporto locale, della interferenza con la sostenibilità economica di quest'ultimo e della mancanza di disponibilità degli approdi necessari, nonché della carenza di titoli dimostrativi dell'adeguata capacità professionale, è legittimo. L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nell'esercizio della legittimazione straordinaria di cui all'art. 21-bis della legge n. 287/1990, deve proporre il ricorso avverso tale provvedimento entro il termine perentorio di centocinquanta giorni dalla comunicazione formale dello stesso all'Autorità, decorrente dalla scadenza del termine di sessanta giorni assegnato all'Autorità per l'emissione del parere motivato. Il mancato rispetto di tale termine comporta l'irricevibilità del ricorso proposto dall'Autorità, in applicazione del principio di certezza delle situazioni giuridiche di diritto pubblico, a tutela del consolidamento dell'assetto di interessi creato dal provvedimento amministrativo. L'amministrazione comunale, pur dopo la scadenza dei termini assegnati per conformarsi al parere dell'Autorità, conserva il potere di riesaminare la questione e di adottare un nuovo provvedimento in conformità alle indicazioni dell'Autorità, determinando in tal caso la cessazione della materia del contendere o l'improcedibilità del ricorso.