Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31813 del 18 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:31813PEN

Massima

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Il direttore di un quotidiano che autorizza la pubblicazione di un articolo anonimo contenente affermazioni diffamatorie non risponde automaticamente a titolo di dolo del reato di diffamazione a mezzo stampa, ma la sua eventuale responsabilità deve essere accertata sulla base di un complesso di circostanze esteriorizzate nella pubblicazione, quali il contenuto degli scritti, la loro correlazione con il contesto sociale dal quale traggono ispirazione, la forma, l'evidenza e la collocazione tipografica loro assegnata nello stampato, che siano espressione del meditato consenso e della consapevole adesione del direttore al suo oggetto, quale manifestazione del convincimento e della partecipazione attiva di colui che deve autorizzarne la pubblicazione. L'affermazione della responsabilità del direttore a titolo di dolo non può fondarsi sul mero richiamo al contenuto diffamatorio dell'articolo pubblicato e alla sua mancata sottoscrizione, essendo necessaria una puntuale ricognizione di tale complesso di circostanze esteriorizzate nella pubblicazione, al fine di verificare se esse siano espressione della volontà del direttore di aggredire consapevolmente la reputazione altrui. Pertanto, la mera pubblicazione di un articolo anonimo dal contenuto oggettivamente diffamatorio non è sufficiente a configurare la responsabilità dolosa del direttore, essendo necessario accertare, sulla base di un'adeguata motivazione, la sussistenza di elementi che dimostrino la sua consapevole adesione al contenuto lesivo dello scritto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DUBOLINO Pietro - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) S.P.A.;

avverso la sentenza n. 5085/2011 CORTE APPELLO di MILANO, del 21/03/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 04/04/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANGELO CAPUTO;

Udito il Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione Dott. E. Delehaye, che ha concluso per il rigetto del ricorso. Uditi altresi', per la parte civile, l'av…

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