L'istituzione di una Commissione disciplinare per gli odontoiatri, quale organo specializzato per l'esercizio del potere disciplinare nei confronti di tali professionisti sanitari, non costituisce la creazione di un "giudice speciale" in violazione dell'articolo 102 della Costituzione. Tale Commissione, infatti, rappresenta una necessaria e fisiologica proiezione e specifica attuazione della disciplina generale sugli Ordini professionali sanitari, contenuta nel D.Lgs.C.P.S. n. 233 del 1946, anteriore all'entrata in vigore della Costituzione. L'istituzione di un autonomo Ordine professionale degli odontoiatri, con la correlata previsione di una Commissione disciplinare specializzata, trova quindi fondamento nella normativa di settore precedente alla Carta costituzionale, senza configurare una violazione del divieto di istituire "giudici straordinari o speciali". Inoltre, il fatto che la Commissione disciplinare non abbia incluso tra i suoi componenti membri designati dal Ministero della Salute, a seguito dell'annullamento del relativo decreto di nomina, non inficia la legittimità della sua composizione e delle decisioni da essa adottate, in assenza di una espressa previsione normativa che richieda tale partecipazione ministeriale. Infine, il principio del "ne bis in idem" non opera quando il nuovo procedimento disciplinare riguardi fatti successivi e distinti rispetto a quelli già oggetto di un precedente procedimento definito con archiviazione, in quanto si tratta di condotte diverse e autonome.