Cassazione penale Sez. III sentenza n. 36922 del 14 settembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:36922PEN

Massima

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Il contributo individuale dell'imputato all'associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, desumibile dalle intercettazioni telefoniche e dalle modalità seriali di esecuzione dei singoli episodi di cessione, integra gli elementi costitutivi del reato associativo, giustificando l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere in ragione del ruolo direttivo ricoperto nell'ambito dell'associazione e del pericolo di reiterazione del reato, nonostante l'arresto di altri partecipi all'associazione, atteso che l'attività criminosa non risulta definitivamente cessata. La valutazione delle esigenze cautelari non può essere superata dalla mera prospettazione di un percorso riabilitativo in corso, in assenza di elementi che ne dimostrino l'effettiva idoneità a neutralizzare il pericolo di reiterazione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SQUASSONI Claudia - Presidente

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. PEZZELLA Vincenzo - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessand - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale di Napoli del 10 ottobre 2014;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Alessandro M. Andronio;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. SELVAGGI Eugenio, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito l'avv. (OMISSIS), in sostituzione dell'avv. (OMISSIS).
RITENUTO IN FATTO
1. - Con or…

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