Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esercizio della propria funzione di controllo sulla legittimità degli atti amministrativi, ha affermato che l'art. 13, comma 14-bis, della legge regionale n. 12 del 2005 consente ai Comuni di procedere alla correzione di errori materiali, alla rettifica e all'interpretazione autentica degli atti di PGT, senza tuttavia poter introdurre varianti urbanistiche. Nel caso di specie, l'Amministrazione comunale, nel voler recepire l'osservazione parzialmente accolta in sede di approvazione del PGT, non si è limitata a una mera correzione di errore materiale, ma ha modificato la destinazione d'uso di parte dell'area, incidendo sulla capacità edificatoria della stessa. Ciò ha comportato l'illegittimità dell'atto, in quanto l'intervento effettuato non rientrava nell'ambito applicativo dell'istituto della correzione di errori materiali, ma avrebbe dovuto seguire il procedimento ordinario di variante urbanistica. Pertanto, l'accertamento dell'illegittimità dell'atto impugnato, ai soli fini risarcitori, è stato ritenuto necessario, in considerazione della sopravvenuta carenza di interesse all'annullamento.