Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26418 del 18 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:26418PEN

Massima

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La legittima difesa putativa richiede la sussistenza degli stessi elementi costitutivi della legittima difesa reale, con la sola eccezione dello stato di pericolo attuale di offesa ingiusta che, anziché essere esistente nella realtà, è erroneamente ritenuto esistente dall'agente in base a una valutazione ragionevole, ma errata, della situazione obiettiva. Tuttavia, qualora l'agente sia consapevole che l'offesa è stata posta in essere dalla persona che egli ritiene di dover difendere, non è possibile configurare nemmeno la legittima difesa putativa, in quanto l'erronea rappresentazione del pericolo di offesa ingiusta risulta contraddittoria con tale consapevolezza. Inoltre, anche in presenza di una situazione di pericolo erroneamente percepita, la reazione difensiva deve comunque essere proporzionata all'entità del pericolo corso, non potendosi ritenere giustificata una reazione sproporzionata, come il colpire con violenza una persona già a terra, pur se in una situazione di conflitto con il soggetto che si intendeva difendere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Lu - rel. Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte Appello di Bologna;

nel procedimento nei confronti di:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 16/3/2012 della Corte d'appello di Bologna;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per l…

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